Scopriamo insieme il vino che si accompagna bene con antipasti, piatti di pesce, ma anche un buon libro.

Sul vino rosé ne avrai sentite di ogni.

C’è chi lo definisce un “rosso annacquato”, chi lo considera il vino per chi tollera poco l’alcol, chi pensa sia il mix di rosso e bianco, ma la verità è che il vino rosé non è nulla di tutto questo.

Negli ultimi anni, la cultura enologica ha insegnato alle persone ad apprezzarne le caratteristiche e ad amarlo sempre di più, portandolo sulle tavole dei migliori ristoranti e enoteche.

In questo modo il vino rosé si è conquistato il diritto di stare sugli scaffali delle cantine più importanti in mezzo ai vini rossi e bianchi, senza essere considerato un vino di seconda scelta o destinato a un solo target.

Tant’è che il consumo di vino rosato, secondo Assoenologi, è aumentato del 30% negli ultimi 15 anni.

Per poterlo apprezzare davvero, però, è importante conoscere almeno le caratteristiche principali della sua produzione e capire perché potrebbe diventare il tuo vino preferito.

 

Il vino rosé: un cugino del vino rosso e del vino bianco

La vinificazione del vino rosato è in parte simile a quella dei vini rossi e in parte a quella dei bianchi, senza essere però il mix dei due.

Dopo la diraspatura e pigiatura otteniamo il mosto (composto dagli acini pigiati, le bucce e i vinaccioli) facendo molta attenzione che gli acini non si rompano per evitare la fuoriuscita dei tannini.

In seguito, è proprio nella fase di macerazione, che il vino prende la sua identità di rosé: a seconda della durata di questa fase, in cui le vinacce stanno a contatto con il mosto, avremo un vino rosato (in diverse sfumature: rosa tenue, rosa cerasuolo, rosa chiaretto) o un vino rosso.

Se in un vino rosso le vinacce stanno a contatto col mosto in macerazione per una o due settimane, per un vino rosé questa fase dura qualche ora o al massimo un paio di giorni.

La durata di questa fase determina le sfumature del vino che può passare da un rosa tenue fino a un rosa corallo molto intenso.

Dopo la macerazione, la parte solida viene separata dal mosto e continua la fermentazione (solitamente in acciaio o in cemento) e poi l’eventuale affinamento in bottiglia.

Sfatiamo così un mito: il vino rosé non è il risultato dell’unione di uve bianco e rosse, pratica tendenzialmente dedicata solamente alla produzione dello Champagne Rosé, in Francia (col nome di salasso).

 

Il vino rosé è il miglior vino da bere da soli

Se un vino rosso, più importante in termini di grado alcolemico, richiama carne, sughi e cene ad alto tasso calorico, il bianco ci fa pensare a piatti di pesce e serate d’estate.

E il rosé? Per rispondere a questa domanda noi di Tenuta di Frassineto abbiamo cercato ispirazione dai nostri predecessori e, in particolare, da Maria de Ferrari, Contessa di Frassineto e moglie del conte Giovacchino e grande amante dei doni di Bacco.

La Contessa amava organizzare serate in compagnia che organizzava nelle sue dimore (come quella di Frassineto), ma ricercava molto anche il tempo per sé stessa, per stare in pace e tranquillità.

Trascorreva interi pomeriggi in una casina all’interno della proprietà, a leggere e bere del thè e magari chi lo sa, anche un bicchiere di vino.

Abbiamo così preso ispirazione da questa immagine per l’etichetta del nostro Rosé di Tenuta di Frassineto dedicata alla casina in mezzo alla tenuta.

E per nostra esperienza diretta possiamo confermare che il vino rosato è davvero il vino perfetto da bere in situazioni conviviali ma anche quando si è da soli, in un momento di evasione e totale relax, con uno snack o senza accompagnamento.

Il vino rosato, con la sua freschezza e eleganza organolettica, il profumo solitamente floreale e fruttato, è quasi dissetante, piacevole da sorseggiare in un momento di solitaria evasione, come, ci piace immaginare, la Contessa De Ferrari nei suoi pomeriggi di lettura.

Per questo motivo non riusciamo a pensare a un vino migliore da consigliare per un pasto o un momento di rilassatezza in dolce compagnia… la propria!

Per gli abbinamenti col cibo, il nostro Rosé si sposa magnificamente con i piatti freddi della cucina mediterranea, antipasti di pesce e carne (preferibilmente bianca) o primi di pesce.

E ricorda, la prossima volta che lo acquisterai, osserva bene l’etichetta e lasciati trasportare in mezzo alla natura dei nostri terreni in Val di Chiana, dove tutt’oggi questa casina riposa tranquilla nel verde dei prati aretini.