È recente l’intervista del nostro Enrique per la rubrica Gusto di Up Magazine, rivista che racconta il territorio aretino e ciò che lo rende così speciale.
A nome dell’intera Tenuta, Enrique ha raccontato come sia di proprietà della sua famiglia dal 1974, quando il nonno e il fratello di quest’ultimo la comprarono.
Poi il passaggio alla sua gestione dal 2010 e l’amore a prima vista, quando ci mise piede la prima volta «è un posto che mi ha rapito fin dal primo momento in cui l’ho visto. Ce l’ho davvero nel cuore e dal 2010 mi divido fra Ravenna e Frassineto.»
Molto di più di una Cantina
Tenuta di Frassineto vanta una storia molto ricca e interessante, con proprietari illustri del calibro del Vasari, il Granduca di Toscana, la Baronessa di Favard de l’Anglade e il Conte Sidney di James Hertz.
Proprio quest’ultimo, è stato il primo Conte di Frassineto, così rinominato dal Re Vittorio Emanuele II nel 1867.
In quel periodo, la Tenuta rappresentava già un importante centro agricolo a livello nazionale, e sparsi sul territorio circostante c’erano ben 44 poderi destinati ai contadini che lavoravano per la fattoria, centro nevralgico di occupazione della zona durante quegli anni.
Oggi, dalla gestione della famiglia Miserocchi di Ravenna, esperta nella gestione di aziende agricole, la Tenuta ha portato avanti una notevole trasformazione in visione di un futuro prospero e attento all’ambiente, mantenendo le sue origini ben salde nel territorio.
«Qui produciamo vino, miele millefiori e coltiviamo 435 ettari di seminato estensivo tra grano duro e tenero, sia da seme che da macina, mais, girasole, soia, foraggio ed erba medica. Ad oggi non trasformiamo in pasta o farine le materie prime, ma un giorno sarebbe bello poterlo fare».
Dei 500 ettari del territorio, 30 sono terreni dedicati ai vitigni che offrono 11 referenze molto apprezzate e non scontate per il territorio: non solo vini rossi infatti, ma anche bianchi, un rosato e due spumanti, uno metodo classico e l’altro vendemmia tardiva.
«Il progetto della produzione di vino è partito nel 2004 dalla convinzione che con il giusto approccio e con lo studio pedoclimatico del territorio si potessero impiantare varietà e cloni in grado di valorizzare appieno il suolo. Nel corso degli anni sono stati fatti alcuni aggiustamenti ed oggi devo dire che siamo pienamente soddisfatti. Siamo riusciti a dimostrare che con le dovute accortezze, anche in Toscana si possono produrre vini bianchi e spumanti di altissima qualità».
Tra i vini più apprezzati troviamo il Rancoli, un Vermentino in purezza e il Maestro della Chiana, un Cabernet Franc Petit Verdot che fa affinamento in Barrique per 18 mesi.
«È un vino al quale tengo particolarmente perché è molto legato al territorio: il confine sinistro di tutta l’azienda è proprio il Canale Maestro della Chiana, da qui il nome dell’etichetta».
Attualmente il vino è il prodotto principale dell’azienda che viene esportato anche all’estero con successo negli Stati Uniti, Germania, Belgio, Messico e Giappone.
Proprio il Paese nipponico è il principale importatore. «Il mercato che più richiede i nostri vini è il Giappone, con un economia solida che premia molto i prodotti di qualità. Per questo sono fiero delle nostre produzioni, perché soddisfano l’esigente consumatore».
Uno sguardo proiettato al futuro con i piedi ben piantati nel territorio
L’attenzione della Tenuta al territorio non è solo per prendere ciò che questo offre, ma anche per dare: da anni, infatti, Tenuta di Frassineto ha implementato una produzione sostenibile, riducendo il suo impatto ambientale e diventando autonoma nella produzione energetica.
«Il rispetto dell’ambiente è uno dei valori su cui si basa l’azienda. D’altronde occupandomi di agricoltura non potrebbe essere altrimenti. Il risultato dei nostri sforzi dipende in gran parte dalla madre terra.
Sul tetto dell’officina ho installato un impianto fotovoltaico da 100kW nel 2010 e un altro si trova sul tetto della cantina.
Stiamo concludendo proprio adesso il terzo impianto fotovoltaico, sempre sul tetto della cantina.
Dal punto di vista energetico produciamo più energia rinnovabile rispetto a quella che utilizziamo; quindi, siamo ampiamente ad impatto zero e questo mi rende molto orgoglioso».
Non solo energia elettrica ma anche acqua: all’interno dei terreni della Tenuta, sono stati creati due laghi artificiali come bacini di immagazzinamento dell’acqua per l’irrigazione durante i periodi di siccità. In questo modo anche lo spreco di una risorsa sempre più scarsa come l’acqua viene tutelata senza intaccare la riuscita delle colture.
Il futuro della Tenuta? Implementare la sostenibilità e riqualificare alcuni spazi per poter ospitare cerimonie ed eventi per le aziende.
Ti ricordiamo che durante tutta la stagione estiva puoi vivere al meglio gli spazi della Tenuta partecipando ai numerosi eventi prenotabili online tramite il nostro sito, dove potrai degustare i nostri migliori vini, assaggiare i prodotti del territorio e goderti magnifiche serate con vista sulle colline della meravigliosa Val di Chiana.